EMISSION TRADING SCHEME E CBAM
La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra è una delle principali sfide dei nostri tempi.
L'UE e i suoi Stati membri si sono impegnati a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra nell'UE di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e ad azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050.
II sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE (EU ETS), introdotto e disciplinato dalla Direttiva 2003/87/CE (Direttiva ETS), rappresenta una delle principali politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici attuate dall’UE e costituisce il primo mercato di CO2 del mondo.
Il campo di applicazione è specificato nella Direttiva ETS e comprende attualmente i settori dell’industria, del trasporto aereo, del trasporto marittimo e degli edifici/trasporto stradale/altri settori industriali (c.d. ETS 2).
Il meccanismo è di tipo cap&trade, ovvero fissa un tetto massimo complessivo alle emissioni consentite sul territorio europeo nei settori interessati (cap) cui corrisponde un equivalente numero quote (1 t di CO2eq = 1 quota) che possono essere acquistate/vendute su un apposito mercato (trade).
Ogni operatore attivo nei settori coperti dall’EU ETS deve ottenere un’autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra, rendicontare su base annuale le proprie emissioni effettive (verificate da un soggetto terzo indipendente) e compensare con un corrispondente quantitativo di quote.
Le quote possono essere allocate a titolo oneroso o gratuito. Nel primo caso sono vendute attraverso aste pubbliche mentre nel secondo caso sono assegnate gratuitamente, con particolare riguardo ai settori a rischio di delocalizzazione delle produzioni in paesi caratterizzati da standard ambientali meno stringenti rispetto a quelli europei (c.d. carbon leakage), e calcolate prendendo a riferimento le emissioni degli impianti più virtuosi (c.d. benchmarks).
La contabilità delle compensazioni è tenuta attraverso il Registro Unico dell’Unione mentre il controllo su scadenze e rispetto delle regole è affidato alle Autorità Nazionali Competenti (ANC).
Indipendentemente dal metodo di allocazione, il quantitativo complessivo di quote disponibili per gli diminuirà nel tempo, imponendo di fatto una riduzione delle emissioni di gas serra nei settori EU ETS.
Al fine di ridurre l’impronta relativa alle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale, considerato che un numero significativo di partner internazionali attua approcci politici che non conseguono lo stesso livello di ambizione in materia di clima e vi è il rischio della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per motivi legati ai costi delle politiche climatiche dell’UE, l’UE, con il Regolamento (UE) 2023/956 (Regolamento CBAM), ha istituito il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (c.d. CBAM), che mira ad affrontare in modo diverso il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio di determinate merci, imponendo un prezzo del carbonio incorporato nelle merci importate pari a quello dell’EU ETS per i prodotti interni.
Il CBAM sostituirà progressivamente entro il 2033 i meccanismi previsti dalla Direttiva ETS per prevenire il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.
Gli importatori di merci soggette a CBAM devono iscriversi ad un registro europeo, assicurarsi che i gestori degli impianti extra EU implementino un opportuno sistema di monitoraggio delle emissioni incorporate nelle merci e condurre un'attività di reporting periodica.
Il CBAM prevede una prima fase di transizione (1 ottobre 2023 - 31 dicembre 2025) ed entrerà completamente a regime (compresa la compensazione economica) da gennaio 2026.
A.C.S. srl dispone di risorse in possesso di qualifica per operare come valutatore di terza parte sullo schema EU ETS per conto di organismi di verifica accreditati ed è in grado di supportare il cliente nella valutazione della compliance rispetto all’EU ETS e/o CBAM, nell’analisi dell’impatto economico dell’EU ETS e/o CBAM e nella gestione dei seguenti adempimenti:
- Predisposizione ed aggiornamento dell’Autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra e del Piano di monitoraggio;
- Predisposizione della Comunicazione annuale delle emissioni di gas ad effetto serra;
- Predisposizione ed aggiornamento del Piano della metodologia di monitoraggio
- Predisposizione istanza per l’assegnazione delle quote gratuite;
- Predisposizione della Comunicazione annuale sui livelli di attività;
- Predisposizione istanza di cessazione attività;
- Adempimenti CBAM;
- Comunicazioni varie con l’ANC.
Destinatari:
Organizzazioni di settori ricompresi nella Direttiva ETS e/o Regolamento CBAM.
Principali vantaggi:
- piena conformità alla Direttiva ETS e/o Regolamento CBAM;
- contenimento dell’impatto economico dell’EU ETS/CBAM sul business aziendale.
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